Il 24 agosto 2021 a Toky abbiamo assistito ad una delle più grandi prestazioni dell’Italia e dei suoi Atleti alle Paralimpiadi 2021, superando con forza, entusiasmo e tenacia il precedente record delle 39 medaglie vinte alle Paraolimpiadi tenutesi in Brasile nel 2016. Un dato interessante, che può sotto alcuni aspetti apparire come una sorta di rivoluzione è che, per la prima volta nella storia delle Paralimpiadi, le atlete sono state rappresentate numericamente in misura maggiore rispetto agli atleti, testimoniando così la grande crescita del movimento paralimpico italiano sotto il profilo della parità di genere a contrastare le discriminanti che in molti sport sono ancora presenti. Tra gli atleti italiani che hanno gareggiato vi sono stati sia nomi noti in quanto presenti anche in edizioni precedenti delle Paraolimpiadi come, Martina Caironi, Ambra Sabatini, Monica Contrafatto, Luca Mazzone e Paolo Cecchetto sia nomi di nuove promesse come, ad esempio, Simone Barlaam e Ambra Sabatini. Le conferme date da molti atleti come Bebe Vio in gara nella scherma sia individualmente che in Team nel fioretto dove è stata affiancata da altre due grandi donne ovvero Andrea Mogos e Loredana Triglia. Occorre citare anche nomi come Assunta Legnante o Luca Mazzone e i tantissimi altri atleti paralimpici che hanno rappresentato l’Italia a Tokyo dimostrando la grande forza e il coraggio che, grazie allo sport, hanno potuto coltivare con ottimi risultati sia da punto di vista agonistico che umano. Tutti questi atleti sono stati fieri di essere a Tokyo in quel preciso momento nonostante le mille difficoltà, i sacrifici e le lotte che affrontano nel loro quotidiano; fieri di essere tra coloro che hanno rappresentato la nazione italiana in una delle più importanti competizioni a livello mondiale. Ognuno di loro ha alle spalle storie di lotte e battaglie che hanno dovuto affrontare per essere ciò che oggi sonoe rappresentano impegnandosi al massimo per raggiungere i propri obiettivi. Tra le tante storie di grande forza, coraggio e determinazione , cito per esempio, quella di Simone Baarlam, che sin dalla nascita , è stato sottoposto a parecchi interventi chirurgici specialistici a causa di una patologia congenita come l’ipoplasia del femore; ciò nonostante ha raggiunto grandi risultati nello sport grazie alla sua tenacia, forza e ad una grande amicizia con un atleta che lui considera tutt’ora il suo mentore, il suo fratello maggiore e un grande esempio di vita, ovvero Federico Morlacchi, altro nuotatore paralimpico affetto dalla sua stessa malattia. Oltre ad essere accumunati da grandi storie e grandi lotte, gli atleti paralimpici quest’anno avevano tutti un grande pensiero comune ovvero quello di dedicare queste Paralimpiadial grande Alex Zanardi, che ancora una volta sta lottando l’ennesima battaglia. Lui che in questi anni ha dimostrato grande forza e coraggio diventando per molti di questi atletiesempio di come poter cambiare il proprio destino diventando quei “ribelli”, che hanno conquistato proprio in questi giochi 69 medaglie, posizionandosi così al nono posto nella classifica mondiale. Un risultato importante di cui tutti noi dovremmo essere orgogliosi e fieri. Ed ora si guarda con estrema fiducia Parigi 2024.
Lucrezia Bocchiola