Gli arroganti proprietari delle grandi società calcistiche, rappresentati anche nel nostro Paese, hanno ricevuto ieri sera una lezione da tutti coloro, e ne sono la maggioranza, che rifiutano quella vergognosa manifestazione chiamata Superlega, dove non c’è posto per chi non è staziona al vertice. Lo Sheriff, squadra moldava che ieri sera ha battuto il Real Madrid, ha dimostrato che la bellezza del calcio, e dello sport,sta nella sua imprevedibilità, nel fatto che, come nella vita non accade mai, il forte possa pure soccombere. Ieri sera, poco prima della partita, gli spocchiosi dirigenti madrileni, dopo essersi per tradizione raccomandati al direttore di gara di non fare sciocchezze , si sono consultati con gli altri ideatori della Superlega, uno dei quali residente a Torino, ricordando che proprio non se ne può più di dover perdere tempo con certe squadrette che non fanno audience e soldi. E si preparavano già, con la compiacenza delle pay tv per le quali esistono al massimo una decina di squadre, di sparare a zero su certe squadre che rovinano la festa. Poi lo Sheriff, nonostante un direttore di gara in mutande madriliste, ha vinto e tutto, improvvisamente, è cambiato. La Superlega ha trovato un nuovo intoppo, certo provvisorio perché chi considera il calcio un affare di famiglia, a volte ereditario, non si farà scrupoli di vedere alla luce il suo progetto, quello di vincere facile. Come capitato fino a oggi.
Foto, la squadra moldava dello Sheriff