Andora: “Più giri più vivi”

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Ha fatto tappa ad Andora “Più giri più vivi”, evento dimostrativo di nuoto e ciclismo solidale realizzato nell’ambito della manifestazione itinerante nazionale “Il Giro d’Italia Sportivo solidale” dedicato alla promozione dello sport e degli allenamenti agonisti fra i soggetti portatori di handicap. L’evento ha avuto il patrocinio del comune di Andora e ha visto la partecipazione del Consigliere delegato allo Sport, Ilario Simonetta che ha assistito alla prova dei mezzi messi a disposizione dall’organizzazione.

Il comune di Andora ha collaborato e patrocinato l’iniziativa a cui hanno fattivamente collaborato la Scuola Vela Andora Match Race e la Lega Navale Italiana Andora.

L’evento ha permesso di offrire, alle persone disabili interessate, un allenamento solidale con atleti guide in cui è stata fatta una dimostrazione di un metodo di allenamento agonistico – hanno spiegato gli organizzatori dell’Associazione Più Sport più emozioni -Triathlon solidale – Grazie a  PLUS 100 % triathlon agonisti e persone con disabilità nuotano insieme utilizzando un canotto, pedalano con bici tandem e correndo spingendo una carrozzina da maratona. Ad Andora il Triathlon è stato integrato con la vela grazie all’ Andora Match Race: così Raffaele e Nilo hanno potuto autonomamente godersi un uscita in barca”.

Dopo la vela, le attività si sono trasferite sulla spiaggia della Lega Nava Italiana sezione di Andora per la parte nuoto. Grazie ad ausili d’ingresso in acqua per persone con disabilità i paratleti, insieme a guide esperte, hanno realizzato 2 km di nuoto.

La multidisciplinarietà ha contraddistinto la giornata. Per questo c’è stata anche una parte dedicata alla corsa a cui ha partecipato il consigliere delegato allo Sport, Ilario Simonetta, ultramaratoneta e tecnico sportivo che commosso ha espresso tuta la sua adesione al progetto a alla possibilità di realizzare attività di sport inclusivo.

Lo sport solidale è speciale per questo – ha detto il consigliere Simonetta – Dà la possibilità di condividere il gesto atletico, di solito solitario, come quello della corsa, e rendere coprotagonista di una gara o di un allenamento chi rischia di rimanere per sempre spettatore. I disabili hanno diritto di partecipare a eventi agonisti e il loro entusiasmo può far arrivare al traguardo con nuove motivazioni e con la certezza di aver compiuto un passo importante per rendere davvero inclusivo lo sport. Se avrò l’occasione, certamente parteciperò ad altre iniziative di questo tipo”.