La parola che in questi giorni circola negli ambienti del Ministero della Salute e nei falchi del Cts è : prudenza. E se il presidente della Figc Gravina proprio ieri ha sollecitato il Governo ad un’apertura, con i dovuti protocolli, degli stadi la risposta è destinata a ritornare al mittente. A che se la curva delle varianti scendesse, anche se i vaccini rendessero più tranquilla la situazione, il disegno del Ministro Speranza e quello del Cts è ridurre al minimo le aperture ancora per il prossimo autunno. Insomma prudenza con gli stadi di A e B aperti ad una capienza massima di 10 mila spettatori e i campionati dalla C alle categorie regionali a 500. Di più il Ministero competente non sembra concedere ” Anche se la campagna vaccinale procedesse spedita-afferma una fonte ben informata – in autunno e inverno, con la stagione delle influenze, si userebbe la massima cautela, ovviamente non soltanto negli stadi ma in ogni posto di aggregazione. Per riavere gli stadi almeno con metà capienza bisognerà attendere la prossima primavera “. Chiaro che quel che vale per il calcio si estenderà a tutti gli sport da palazzetto, mentre per palestre e piscine si studieranno norme ad hoc. Ricordiamo che in Spagna, Inghilterra e Germania i prossimi tornei, sia professionistici che dilettanti saranno a piena capienza, almeno per ora. Ma anche in questi Paesi non sono da escludersi strette.