Donnarumma, parando ieri il rigore che ci ha permesso di battere gli inglesi e salire sul tetto più alto d ‘Europa, ha chiuso, o almeno socchiuso, la porta alle nostre paure, ansie, depressioni. Un Paese intero, in un mese, grazie alle magnifiche sette partite della nostra Nazionale, ha ripreso, piano piano, a ricredere, sperare, vedere il futuro ancora con tanto sole e qualche arcobaleno. Un Paese che si è rispecchiato in una Nazionale dove non c ‘era il grande fuoriclasse, ma undici ottimi giocatori che ci hanno creduto fino da quell ‘esordio, che ora ci appare lontano contro la Turchia. Abbiamo capito, essendo il calcio e lo sport riflesso della nostra vita, che potevamo farcela stando uniti, affrontando gli avversari con il sorriso, senza paura. E partita dopo partita, rigore dopo rigore, abbiamo capito possiamo tornare a vivere, con il permesso di chi abbiamo perduto in questi mesi, anime che ora ci chiedono di lasciarle andare a vagare nei Pascoli del Cielo, dopo averci tenuto per mano in in questa indimenticabile avventura. Ricominciamo a guardare senza paura alle difficili sfide che dovremo affrontare, a viso aperto come i ragazzi di Mancini. Ricordando che i sogni che si avverano sono delle persone che osano, che ci provano, che rischiano A tutti gli altri non resta che il cassetto.