Questo proverbiale modo di dire è da molti attribuito a Dante Alighieri, ma è più probabile che si tratti di una leggera variazione di un verso di Iacopo Badoer, un librettista e poeta italiano vissuto nel XVII secolo. La notissima espressione può essere utilizzata sia per criticare, in modo non poi così velatamente ironico, colui che ha detto qualcosa che riteniamo inopportuno o poco intelligente, sia per invitare qualcuno (capirete a chi mi riferisco) a riflettere prima di parlare e dire qualcosa che potrebbe rivelarsi sbagliata o comunque fuori luogo. Eccomi pronto a contestualizzare ed approfondire la mia introduzione. Che il Vado sia sconfitto per 2-0 dal Casale non è una novità assoluta considerato che è solo una delle tante volte in cui torna a mani vuote da una trasferta. Il dato che più conta, quello sì che ha valore e che ora è piombato all’ultimo in classifica in solitario.Chiaramente a tre turni dal termine, con 9 punti ancora in palio e due gare interne da disputare, le possibilità di salvarsi ci sono ancora tutte vista anche la pochezza delle dirimpettaie Fossano e Borgosesia. Se, e ribadisco se, non fosse pervenuta l’indisponente intervista rilasciata dal second coach formato gare esterne Francomacaro, si sarebbe potuto anche commentare l’ennesima defaiance in altra maniera. Provo a simularne una soft.
Un Vado sotto pressione e conscio della posta in gioco viene colpito a freddo dal gol dell’indisturbato Colombi (evidenziando il fatto come nota negativa foriera di un non adeguato livello di concentrazione). Prova di conseguenza ad affacciarsi dalle parti di Drago seppur con tiri dalla distanza e mai su azione costruita per poi cadere nel finale grazie ad un rigore realizzato da Poesio e causato dall’uscita alla disperata del pur valido Luppi.Stesso divario numerico dell’andata (3 a 1 al Chittolina per i verde stellati) a legittimazione di una superiorità tecnica e tattica evidente, suggellata dal ritorno allo stadio Natale Palli della tifoseria organizzata in virtù delle ultime aperture sul fronte Covid.Fin qui, poteva passare in secondo piano anche l’aspetto motivazionale, nonostante sia evidente che chi avesse urgenza di guadagnare punti fossero i rossoblù e non i piemontesi guidati dal volpone Buglio, già ampiamente appagati, pieni di infortunati e imbottiti di Under.Diciamo che anche la scelta già rodata di arretrare Taddei vista l’assenza per squalifica di Strumbo potesse starci, anche se a dirla tutta i pericoli più gravi (ne vedremo poi la traduzione in sciamanico) si sono corsi per mancanza di uscita con i tempi giusti sul portatore di palla avversario. Se, e ribadisco se, uscendo da questo canale di oggettività sei costretto a sorbirti le dosi da sbornia dell’amaro Farneticum distillato ad hoc in Lituania, non puoi fare a meno che difenderti dal tentativo di assalto a mano armata dell’humana intellighenzia. Vediamo i punti. “Peccato per l’infortunio” non capiamo bene se traduce in maniera medico-sanitario-assicurativa il più sdoganato termine “abbiamo preso un gol evitabile”.”Nel complesso abbiamo disputato una buona gara” non può e non deve essere il commento di un secco ko peraltro rimediato da una “già salva”. Che nel finale i rossoblù cercassero di rientrare nel match poteva starci se all’atto pratico nel secondo tempo si fosse almeno creato una chiara occasione da rete. Inutile dire che anche la sterile ed ossessiva ricerca di alibi abbia francamente stufato tutti. Eppure vai con barzellette del tipo “eppure si sono notati dei miglioramenti” oppure ” siamo sulla buona strada alla ricerca della giusta dislocazione tattica”, “abbiamo giocato con coraggio”, “siamo riusciti ad imbastire situazioni pericolose” ed infine la ciliegina :
“Pesa un rigore non concesso a metà primo tempo per un evidente fallo di mano di un difensore nerostellato” (quando consultando 6 testate specializzate in cronaca calcistica nessuna ne fa il minimo riferimento, indipendentemente dal luogo di provenienza. Francamente basta! Parte proprio da questo metodo comunicativo errato e controproducente (da tanti definito “pallista”) la chiave per poter comprendere appieno il motivo per cui ci si trova ad essere gli ultimissimi.Per la prima volta l’assenza del presidente Tarabotto e le dichiarazioni a caldo del dg Battiston, entrambi letti come dissociati da tale stile, potrebbero tradursi come un atto di scostamento netto tra il management societario e lo staff tecnico. Domani con i rientranti Strumbo e Gulli la terz’ultima sfida di campionato contro il lanciatissimo Legnano potrebbe essere già decisiva non tanto in termini di risultato quanto in termini di definitivo abbandono di ogni speranza.Non è l’ultima spiaggia, come si suol dire, ma vi assomiglia molto.