Per noi che abbiamo tanta storia da raccontare, segnata dagli anni che passano via, rimane scolpita nella memoria la domenica del 20 maggio 1973. A Monza si corre il Motomondiale, allora diviso in tre classi, la 250, 350 e 500. Il Programma Nazionale della RAI incentra il suo Pomeriggio Sportivo sulle moto affidandone il commento al grande Nando Poltronieri. Nella 250 l’attenzione e’ rivolta al duello tra Renzo Pasolini e Jarno Saarinen, pensando alla stagione precedente dove il finlandese conquista il titolo mondiale per un punto davanti al nostro portacolori. Poi nella 500 sarà la volta di Giacomo Agostini, che con Pasolini negli anni precedenti in altre classi ha duellato accedendo, come sempre, la rivalità italica. Pasolini, lo diciamo ai tanti giovani appassionati di moto era un ribelle: fumava, beveva e amava le belle donne, insomma seguiva la filosofia del calciatore Best per il quale valeva spendere i soldi per queste tre cose e quello che restava lo si buttava via. Saarinen era il freddo pilota venuto dal Nord, riusciva sempre a contenere le emozioni. I due, quella maledetta domenica, partivano vicini e avrebbero sicuramente dato battaglia. Ma passate le prime curve ecco che le telecamere fisse inquadrano due moto fuori pista che si incendiano con i piloti a terra. Poltronieri, che non tradisce l’emozione, indica chi sono i due piloti e in tutti noi corre un brivido nella schiena. Quindici minuti dopo la notizia, detta con il groppone in gola che i due avevano perso la vita. Noi ragazzi di allora perdemmo quella domenica la nostra illusione sulla vita e iniziammo a capire che esiste quel destino al quale non puoi sfuggire, neppure se decidi di partire per Samarcanda.