Ma chi e’ sto Attila Valter che indossa la maglia rosa nel giorno dove abdica, con un grave ritardo, Alessandro De Marchi. Dai, anche coloro che masticano pane e ciclismo sono rimasti sorpresi da questo giovane ungherese che si trova al comando della classifica dopo la sesta tappa Frasassi-Ascoli Piceno di 170 km. E vai a vedere su Wikipedia i dati per capire che comunque questo perfetto sconosciuto e’ giovanissimo e che oggi ha mandato i frantumi i sogni dei titolisti che sognavano in rosa il belga Remco Evenepoel, invece secondo a 11 secondi. I minuti persi per cercare dati su Attila han fatto passare in secondo piano la vittoria, al termine di una tappa molto combattuta e condizionata da freddo e pioggia, di Gino Maeder, svizzero, che porta questo nome, voluto dai nonni, per l’ammirazione a Gino Bartali, che chi, come me, ha avuto modo di conoscerlo, conserva i suoi pensieri nel cuore. Oggi il Giro e’arrivato ad Ascoli ed ha attraversato posti colpiti dal terremoto. E allora ho pensato come il Giro sia stato, nella sua Storia, il primo evento a ripartire dopo le grandi tragedie, come le due Guerre Mondiali. E il Giro riparte adesso dopo la tragedia della pandemia, portando ai lati delle strade tante persone desiderate di respirare vita. Come vorrei adesso vedere tra quelle persone qualcuno a me caro che il vento freddo di aprile ha portato via.