I tempi felici e spensierati di Roma 60 sono alle spalle, l’illusione di un mondo pacificato si rompe tragicamente con l’invasione sovietica di Praga e la guerra che gli americani combattono in Vietnam. E ad accendere la miccia sono gli studenti che in Francia danno il via alle contestazioni che si propagheranno a macchia d’olio nel mondo intero. E anche in Messico gli studenti dimostrano pacificamente in Piazza delle Tre Culture dove si manifesta contro i Giochi che stanno per iniziare. Gli studenti accusano il Governo messicano di aver gonfiato le spese per i Giochi ma la contestazione viene repressa nel sangue dalle forze militari che uccidono oltre cento persone. Tra i feriti anche la giornalista italiana Oriana Fallaci che documentera’ quanto accaduto. Il mondo assiste sgomento ma il Cio conservatore non cambia idea e il 12 ottobre hanno inizio i Giochi della XIX Olimpiade. Ma lo sport non può rimanere fuori dai problemi e dai drammi del mondo e questo ne dimostra la sua forza e così nella premiazione dei 200 metri gli atleti afroamericani Tommie Smith e John Carlos alzano il pugno con il guanto nero abbassando gli sguardi davanti alla bandiera a stelle e striscie. Questa immagine rimarrà icona dei Giochi oscurando altri eventi come quello della finale del triplo che vede per un paio di minuti al comando Giuseppe Gentile che realizza con 17,10 il record del mondo. Il sogno azzurro dura poco perché, complice l’altura,prima il brasiliano Prudencio e poi il russo Sanaev ottengono misure migliori. I liguri che partecipano ai Giochi sono praticamente gli stessi di Tokyo, soprattutto nella pallanuoto. Nel pugilato ottiene il bronzo lo spezzino Giorgio Dandini nei mediomassimi mentre nella vela i fratelli sbarazzini Domenico e Antonio Carattino, ottengono con l ‘alassino Giuseppe Zucchinetti, il quinto posto nella classe 5,5 vincendo anche la settima regata.