Chiamato in causa il numero uno della FIGC ha spiegato le decisioni del Consiglio Federale del 28/4, ribadendo la propria posizione favorevole all’introduzione dei Play ma richiamando alla responsabilità l’intero sistema sul tema delle riforme.In merito al caos dei tesseramenti nei dilettanti si è parlato dal caso Cori all’interpretazione galeotta, vale a dire contraddizioni in cerca di risposte. Si è trattato di un Consiglio Federale molto importante, dal quale sono scaturite decisioni significative e una volontà comune di riformare finalmente il sistema calcio in Italia dopo anni di tentativi andati a vuoto.“Multiproprietà? Trattiamo di una modifica regolamentare importante, un impegno che ho assunto nel 2018 e che oggi è stato approvato, parlo chiaramente della modifica dell’art. 16 bis delle NOIF che di fatto certifica che non è più consentita la multiproprietà all’interno del mondo del calcio. Quindi non si può avere più di una società in Italia nello stesso comparto, sia esso professionistico o dilettantistico. In questo modo salvaguardiamo, almeno per il momento e salvo verifiche di natura tecnico-legale, quelli che sono i diritti già acquisiti. L’altra modifica introdotta invece agevolerà tutto il processo delle partecipazioni societarie, dove al di là del controllo preventivo ci sarà anche, nel caso di dichiarazioni mendaci, nell’arco di quindici giorni il provvedimento che in base alla violazione varierà dalla penalizzazione all’esclusione dal campionato nel caso in cui soggetti mascherino alcuni loro contrasti nel rispetto delle norme federali”.Norma anti-SuperLega?
“Valutiamo di una norma che chiarisce meglio quanto disposto già dall’art. 1 comma 5 lettera c dello statuto federale, quindi chi ritiene di dover partecipare ad una competizione non prevista e non autorizzata dalla FIGC, dalla UEFA e dalla FIFA, perde l’affiliazione e va fuori dai nostri campionati. Oggi non abbiamo notizie su chi è rimasto e chi è uscito dalla Superlega, questo è un tema che riguarderà sicuramente una gestione a livello internazionale da parte della UEFA, ma questa norma introdotta oggi finirà nelle licenze nazionali e poi nel nostro codice di giustizia. E’ evidente che, alla scadenza della presentazione delle domande d’iscrizione ai prossimi campionati, se qualcuno dovesse iscriversi al campionato ma poi parteciperà ad un’altra competizione di natura privatistica, qualunque essa sia, andrà fuori dal nostro campionato”. Infine : “Riforma dei campionati? Gianni Infantino ha detto una grande verità nel mese di settembre, siamo perfettamente allineati, il format dovrà sicuramente tenere conto della riduzione del numero delle squadre, non lo dico io visto che ormai è opinione diffusa. Playoff e Playout? Mi spiace non aver centrato i tempi giusti, perchè io due anni fa ho parlato di playoff e playout ma mi sembrava abbastanza intempestivo il mio intervento, oggi però vedo che è improvvisamente diventato d’attualità nel momento in cui la Premier League sta valutando con molta attenzione l’ipotesi di un campionato più affascinante, interessante, con i playoff. – spiega il numero uno della FIGC – Quindi spero, siccome nessuno è profeta in patria, che questo possa servire da stimolo per aprire ad una riflessione anche all’interno del nostro mondo, certo se uno mi dovesse chiedere se sono favorevole o contrario sapete benissimo che la mia è una posizione favorevolissima. L’auspicio è di confrontarci su questo tema in futuro, ma bisogna partire dal presupposto che ogni componente dovrà rinunciare a qualcosa per il bene comune altrimenti non è possibile fare riforme“.Tanta carne al fuoco e tempi stretti per intervenire.
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