Un destino crudele si abbatte ogni volta che Tokyo decide di ospitare i Giochi Olimpici. La capitale giapponese infatti si era candidata nel 1940, ma la follia di qualche dittatore fece precipitare il mondo nell’inferno. Quando la pace, pagata a carissimo prezzo, tornò a sbocciare il Cio in un primo momento decise di assegnare i Giochi al Giappone, cambiando però rapidamente idea su suggerimento delle diplomazie americane e russe che mal vedevano una rassegna nel Sol Levante. Tokyo venne messa in un angolo a scapito di Londra, ma poi arginate alcune ferite, si decise di rimetterla in sella nel 1964. Forse pochi ricordano che vi fu, proprio in quell’edizione il primo grave caso diplomatico con l’esclusione dell’Indonesia che aveva negato la partecipazione nel suo territorio agli atleti di Israele. Televisivamente parlando, dopo l’abbuffata di Roma che registrò un boom nella vendita dei televisori, i Giochi vennero trasmessi soltanto in differita come ci raccontò in un convegno tenuto nella Chiesa Anglicana di Alassio presieduto da Franca Giannotta, il grande e indimenticabile Alfredo Provenzali: “I collegamenti via Satellite sarebbero arrivati soltanto nei Giochi del Messico. La RAI, come tutte le emittenti pubbliche europee si limitò a trasmettere le gare il giorno dopo, attendendo che arrivasse il materiale filmato via aereo. Di tutte quelle riprese si sceglievano le migliori che andavano in onda nel tardo pomeriggio”. I Giochi si svolsero ad Ottobre per evitare il grande caldo, scelta che per l ‘edizione che verrà non e’ stata oggetto di discussione. Di quei Giochi ricordiamo l’impresa di Dawn Fraser, la prima donna a vincere nei 100 stile libero tre edizioni consecutive e rimanendo nel nuoto le quattro medaglie d’oro portate a casa nello stile libero da Don Schollander. Furono 93 i Paesi partecipanti con l’Italia che dopo l’edizione ospitata in casa non concederà il bis in alcune discipline. Nella boxe sali sul ring un giovanissimo Bruno Rcarim genovese, destinato poi a una ottima carriera nei professionisti anche se poi a conquistare un bronzo fu nei medi Giorgio Bandini, pure lui genovese. Ebbe un po ‘ di gloria in più Abdom Panich, Esso Genova, che nella marcia conquistò il secondo oro consecutivo. La Liguria si mise in luce anche dell’equitazione con Giuseppe Pavano che contribuì alla medaglia d’oro nel concorso completo. E ci pia e chiudere questo racconto ricordando la partecipazione di Giuseppe Zucchinetti che corono’ il sogno olimpico al compimento dei quarant’anni. Lui, che tutti ricordiamo con affetto, sara’ il pioniere di tanti altri ponentino che assaporeranno il fascino dell’Olimpiade.
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Da un lavoro di Guglielmo Olivero
Si ringrazia per la collaborazione Coni, RAI, Uffici stampa Federazioni Sportive