Tutto filava giusto (o quasi) finchè tuonò il “corno”

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Ancora una volta, proprio quando si stava sperando di poter finalmente rientrare alla base con un punto, piccolo ma di questi tempi prezioso (non di più, vista la reiterata sterilità e le quasi zero occasioni prodotte) ci ha pensato l’ennesimo giustiziere “griffato” che si è andato così ad aggiungere alla lunghissima lista dei nobili affossatori del Vado.E’ toccato allo storico bomber e capitano lombardo Federico Corno (nono centro stagionale) siglare il gol decisivo al 27′ della ripresa (un colpo di classe pura), con cui la Caronnese ha ritrovato i tre punti persi per strada negli ultimi match, rilanciandosi nella corsa ai playoff. Una vittoria fondamentale per rimanere agganciati alle zone alte della classifica e arrivata al termine di una gara molto ostica ed equilibrata, quella disputatasi al Comunale di Caronno Pertusella contro una squadra al penultimo posto, incalzata dal redivivo Fossano e quindi con un bisogno disperato di punti.E diversamente non poteva essere viste le diverse motivazioni messe in campo dalle due compagini (nessuno pertanto se la sentiva di correre rischi).Vano il timido forcing finale dei Francomacaro boys, che sbattono contro il muro inespugnabile della squadra di mister Gatti (nen rimpiazzato per l’occasione da Zullo), anzi a sfiorare il gol del raddoppio a quattro dalla fine, sono stati i giocatori di casa con Becerri che ha sprecato l’occasione del 2-0 solo-soletto davanti all’estremo difensore Luppi. A dimostrazione della tensione e della pressione riposta sul green fin dalla prima frazione (o meglio mezz’ora) specie da parte rossoblù sponda ligure stanno le due ammonizioni inflitte dal direttore di gara, la signora Martina Molinaro di Lamezia Terme, ai danni di Bacigalupo e Strumbo oltre che al fumantino allenatore vadese a cui al 41′ si è andato ad aggiungere Tissone. I nervi saldi saranno indispensabili per salvarsi, quanto cuore e muscoli.Entro ora nel merito di ciò che ha offerto la disputa. Sorvolo sulle proteste per i “due barra tre rigori” non concessi a detta dello staff tecnico vadese perchè sinceramente ritengo che con i piagnistei, mugugni, lagne e lamenti con cui si tenta in ogni dopo-gara di edulcorare le sconfitte (nel frattempo ricordo che siamo giunti a 18 su 27, altro record negativo di tutti i tempi della società) si vada poco lontano, si creino alibi pericolosi e pretestuosi nelle dinamiche psicologiche di un gruppo che deve essere più forte di ogni eventuale torto subito e si inimicarsi classe arbitrale e Palazzo. Non c’è alcun tipo di complotto ai danni dei rossoblù che anzi sono in categoria (è bene ricordarlo) grazie ad un meritato e legittimo ripescaggio, il che dovrebbe essere la garanzia più evidente oltre al rispetto e alla stima di cui gode il presidente Franco Tarabotto in ambiente Federale (vediamo di non incrinarne l’immagine rilasciando interviste troppo disinvolte e francamente improvvisate, “molecole lipidiche” comprese).Piuttosto vorrei concentrare l’attenzione dei nostri competenti lettori in continuo aumento, sulla “rivoluzione tattica” posta in essere, dopo debita sperimentazione infrasettimanale, proprio domenica a Caronno. Il cambiamento è stato di quelli epocali perchè passare dal consueto 4-3-3 (o dal 4-3-1-2) alla difesa a tre non credo sia facile per nessun team e staremo a vedere, inoltre, quanto produttivo. Se viene “venduto” come un netto miglioramento dalla “manita” rimediata in Valle d’Aosta, si limiterà ad essere un mero artifizio fumogeno. Se invece questo è destinato ad essere il nuovo “verbo” calcistico (marchio di fabbrica) del trio Tarabotto-Francomacaro-Iovine, mi soffermo su alcune annotazioni squisitamente orientate sul modulo. Giocare col 3-5-1-1, perchè di questo si tratta se a ridosso dello statico puntero Pedalino giostra il più mobile Vignali, implica conoscerne nel dettaglio pro e contro, saperne proporre e riproporre i temi e soprattutto avere la capacità di individuarne gli “interpreti”. La qualcosa non è avvenuta già a partire dal primo impatto, scegliendo come quinto di destra Bernardini (ruolo per lui del tutto inedito : da un suo ritardo in chiusura e relativa mancata opposizione al sinistro vellutato di Becerri è scaturita la rete avversaria) e come quinto di sinistra Casazza ( che non spicca per tendenza offensiva : eventualmente è un terzo difensivo).Il precursore del modulo fu senz’altro Nevio Scala con il suo Parma negli anni ’90, ma in allora i ducali potevano puntare su una pattuglia di centrocampisti completi in tutte le fasi di gioco, su una difesa ben coordinata e su due esterni di valore assoluto (Mussi, Benarrivo) tanto che sarebbero arrivati anche in Nazionale.Per arrivare alla “nuova scuola” di Antonio Conte che dopo aver costruito su questo modulo “vincente” i successi della sua Juventus capace di vincere tre Scudetti consecutivi sta ora dominando in Italia con l’Inter in odore di Scudetto basandosi su un ritmo altissimo (il Vado ha giocatori sostanzialmente lenti in mediana) e sui frequenti inserimenti di centrocampisti dalle grandi capacità balistiche (e anche qui stendo un velo).Non vedo nè Hakimi, nè Young tra le fila dei perdenti battezzati dal colpo fantastico di Corno e casomai si dovessero identificarne le caratteristiche nella rosa a disposizione dei nostri, penserei a Dagnino e Alberto per attitudine, gamba ed estro. Contro una Caronnese troppo leziosa e compassata per poter fare male veramente Taddei e compagni hanno impegnato il portiere locale Marietta con un unico tiro scoccato da Vignali : questo è stato il prodotto del cambiamento.Mercoledì arriva al Chittolina il lanciatissimo Sestri Levante reduce dalla bella tripletta ai danni del pericolante Casale seppur privo di pedine fondamentali. Vedremo se i corsari daranno il là ai giovani come ha fatto la Caronnese schierando 7 Under e facendo subentrare un 2003 e un 2004 : questa era l’armata con cui si è perso.Ed a proposito : quanti ragazzi dell’imbattuta Juniores Nazionale del tandem Gracchi-Sacco vengono impiegati attualmente? Che fine hanno fatto Risso e Favara? Perchè l’enfaint prodige D’Antoni, capocannoniere in carica, non trova più posto nello scacchiere? Temi su cui invito a riflettere, temi “specchio dei tempi”, temi, quelli sì, che amareggiano noi cultori ed appassionati dei vivai e dei settori giovanili.Temi che non mi arrenderò mai dal proporre!