Pietro Buttu: ” Emozionante ripartire di nuovo”

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Pietro Buttu ne ha viste tante nel calcio e nella vita come tutti coloro che tagliano e superano il traguardo del mezzo secolo. Ma certo, neppure nel peggiore degli incubi, avrebbe pensato che il calcio si fermasse per oltre un anno. Pietro, come colui che scrive, e’ cresciuto a pane e pallone e rimanere quasi un anno senza partite, per colpa della pandemia canaglia, e’ stato davvero difficile. Ma domenica il calcio dilettantistico ligure, anche se soltanto in Eccelenza,  ha ripreso a vivere e la sensazione ha del commovente, come ricorda l ‘allenatore del Finale : ” Difficile spiegare a parole le sensazioni che provi. Ma quando siamo entrati in campo il primo pensiero non e’ stato battere il Varazze, ma quello di essere li, ritornare a respirare il calcio, senza dimenticare chi ci ha lasciati ed era innamorato di questo sport. Ecco, in quel momento ho pensato che dovevamo giocare anche per chi non c’e’ più “. Parole che rispecchiano l ‘uomo più che l’allenatore stimato da tutti per la sua compostezza, la sua professionalità. La partita contro il Varazze, vinta 3-0, ha messo in luce la qualità di una squadra che può arrivare lontano” Sai- prosegue Buttu– quando stai fermo tanti mesi, ti alleni a fatica, sei sottoposto a tanti controlli, tutto può accadere. Si possono registrare infortuni per il lungo periodo di forma e la condizione atletica non è certo al top, Detto questo il netto successo contro il Varazze rispecchia la forza della nostra squadra”. Insomma ci sarà da divertirsi, almeno fino a metà giugno, quando terminerà la prima fase “La formula del torneo e’ decisamente interessante, con la formazione dei due gironi. Credo che ne vedremo delle belle”. Ma per quanto si e’ tornati a giocare qualcosa manca sempre ” Certo -conclude Buttu -manca il pubblico,  manca il tifo nelle tribune e senza di questo il calcio non può vivere a lungo “. Ma verrà anche quel giorno che ci farà ricordare lontano, ma non dimenticare, questo amaro periodo della nostra vita.