Parigi ospita i Giochi del 1924 in un mondo sempre più in preda ad una grande crisi economica prologo della nascita di spaventose dittature che si manifestano soprattutto in Europa. Le due settimane dei Giochi, per atleti e spettatori sempre più attratti dai Cinque Cerchi, sono come un paradiso sospeso. Di giorno si assistono alle gare, di sera si registra il tutto esaurito in locali come il Moulin Rouge. Anche il drappello ligure, molto genovese, si concede questa oasi e festeggia il secondo giorno di gare con l’oro nella sciabola di Renato Anselmi. Nel calcio spicca la figura di Virginio Levratto, del Vado, che anni dopo racconterà in un settimanale la sua prima avventura olimpica” I Giochi erano un’occasione per conoscere tante persone, si anche qualche bella parigina. Eravamo giovani e sentivamo che quella sarebbe stato uno degli ultimi momenti di felicità. Per me fu occasione di farmi notare a livello internazionale”. I Giochi furono ricoperti di medaglie d’oro per Luigi Cambiaso, della Ginnastica Sampierdarenese e Pierino Cadetti, spezzino nel pugilato.
Spetta ad Amsterdam ospitare i Giochi del 1928, con l ‘America che inizia a fare i conti con la grande depressione e l’Europa ormai in preda delle pulsioni nazionaliste. Mentre le Olimpiadi iniziano a Dresda ed Amburgo la folla inizia ad andare in delirio per i primi discorsi di un giovane Hitler. Ancora Levratto protagonista, ma questa volta con la medaglia d’oro sul petto ” Non ero l’unico ligure della squadra che si componeva anche dei genovesi Delfo Bellini, Gino Rossetti e Giovanni De Pra. Eravamo fortissimi e tutti lo notarono fino dalla prima partita”. Di Levratto, scomparso nel 1968, troviamo tanta documentazione nei testi del compianto Nanni De Marco che speriamo protegga da lassù tutti gli amanti delle Olimpiadi.
Il nostro racconto ci porta ora a Berlino 1936, su cui tanto e ‘ stato scritto, soprattutto per il grande Owens che vinse le sue medaglie nella velocità e nel lungo davanti a Hitler. Il Fuhrer volle fortemente quei Giochi perché aveva intuito come lo sport fosse una grande casa di risonanza per le dittature. Non a caso il primo film sulle Olimpiadi viene prodotto per questi Giochi. Lo consigliamo ai giovani così come lo splendido racconto su Owens di Buffa che potete trovare sulla piattaforma Sky. I liguri festeggiano con Bruno Venturini nella ginnastica e con i fratelli Luigi e Massimo Poggi nella vela
Nel 1940 i Giochi furono assegnati a Tokyo ma la guerra, come la pandemia settant ‘anni dopo, rovineranno la festa e così per tornare a sognare si deve attendere Londra nel 1948. Sono Giochi che, in un mondo desideroso di evadere dagli orrori della Guerra, avranno numeri da record per la nascita in molti Paesi della televisione. Ecco il racconto di Mario Mayoni, genovese, oro nella pallanuoto ” Giocavamo e guardavamo quelle grosse telecamere che ci fissavano, noi in Italia non sapevamo ancora cosa fosse la tv…. “.
Nel 1952 si va a Helsinki e i liguri conquistano due ori, con Mino De Rossi nell ‘inseguimento su pista e Bruno Visintin, un pugile che sarà tra le sorprese nei welter per il modo di danzare sul ring. I Giochi sono la prima grande occasione per la sfida tra Usa e Urss, che in trasferta negli anni successivi non andranno soltanto per lo sport. Si arriva a Melbourne nel 1956 con poche soddisfazioni per i liguri. Le trasferte costano e non ci sono i soldi come recita il famoso testo “mamma mia dammi 100 lire che in America voglio andar”. E poi i Giochi stanno per arrivare in Italia, a Roma ma questa e’una storia che vi racconteremo domani arrivando fino al 1972 quando i Giochi di Monaco saranno macchiati di sangue
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