Vietato sparare sulla Croce Rossa: quando l’etica prevale!

0
652

Sinceramente ero tentato di intitolare il pezzo post- Gozzano in ben altra maniera tipo ” Vado standard : difesa che concede, mediana senza idee e attacco spuntato”. Poi ho pensato che aggiungere il sarcasmo all’oggettiva pochezza di questa gestione tecnica era un po’ come sparare sulla croce rossa, quasi un’operazione inutile e ridondante, e ho soprasseduto, forse scoraggiato dagli exploit prima esplosi a fine primo tempo (all’esterno e all’interno, zona spogliatoi) e di seguito trapelati dalle interviste frastornanti mentalmente a cui ho assistito in diretta. Se da una parte l’esternazione scomposta del Presidente può essere censurata nel metodo (tempistica, modalità e stile li ritengo censurabili ed in ogni caso inadeguati ad un personaggio che stimo imprenditorialmente e che per la nostra comunità sportiva ha fatto molto, se non moltissimo), nel merito (che poi è ciò che conta) mi trovavo in piena sintonia.Franco Tarabotto, partendo da un atto di pura onestà intellettuale quale riconoscere i propri errori di valutazione (in primis aver riposto piena fiducia e conferito poteri al mandato conferito all’ex Ds Sonetti poi giubilato) contestava l’atteggiamento della squadra (troppo supino allo strapotere tecnico della contendente, che invece era caricata a mille) e la dabbenaggine con cui i rossoblù avevano incassato il gol del vantaggio ospite. Tanto per dare l’idea : la lancetta del cronometro è puntata sul 45′ quando la retroguardia vadese non “salendo” in tempo. consente a Carta di ricevere un’imbeccata precisa a sinistra sul filo del fuorigioco e mettere in mezzo dove Confalonieri, inseritosi da dietro, anticipa il diretto avversario e appoggia sotto misura e di giustezza senza trovare la dovuta opposizione. Sino a quel momento, visto che a qualcuno piace “rifugiarsi” negli episodi vedendo però solo quelli a proprio favore (il riferimento va al tandem Tarabotto Luca- Cristiano Francomacaro, ma potrei allargarlo alla bisogna) escluso la velleitaria conclusione dalla distanza di Boiga, sinistro dai venticinque metri potente, ma centralissimo che l’approssimativo Vegge decide di respingere coi pugni (l’esterno ex Samp non è nuovo a queste imprese essendo dotato di un buona predisposizione al tiro come già avvenuto con Borgosesia e Legnano), zero palle gol come nelle ultime tre gare (altro che “miglioramenti”) nel mentre gli uomini dell’esperto Soda (dominio assoluto in campo) avevo colpito su punizione un palo interno. impegnato Luppi a terra un una difficile parata su tiro dell’imprendibile Allegretti (autore della seconda rete) e piangevano un rigore dubbio ed uno solare provocato da un tocco di braccio del centrale Strumbo. L’inerzia della partita non muta nella seconda frazione e nemmeno lo sfogo del Pres serve a dare quella spinta motivazionale nell’intento voluta. Già al 48′ il Gozzano va molto vicino al raddoppio con Vono (gran bel giovane classe 2000 con 10 presenze in Lega Pro) che con uno splendido tiro dalla trequarti toccato da Luppi, centra la traversa e sulla respinta Kayode, da posizione defilata, spedisce sull’esterno.Anche Bernardini prova il colpo della domenica servito da Bacigalupo ma il suo dritto per dritto trova pronto Vegge che respinge in angolo e nell’occasione si infortuna venendo sostituito dopo poco dal vice Cincilla.Il vero ed unico episodio a cui potrebbe appellarsi il clan vadese giunge al 58° quando il neo entrato D’Antoni si invola verso l’area (vertice destro) e subisce un fallo evidente.Non voglio difendere l’operato dell’arbitro bergamasco Bozzetto (peraltro largamente insufficiente), ma non credo che il punto consti nella posizione del giocatore. Per quello che ho percepito attraverso il mio collaudato sincrono acustico fischio/fallo/caduta credo che il direttore di gara abbia immediatamente punito lo strattonamento iniziato fuori area e conclusosi innegabilmente dentro.Da quel momento solo azione cusiane con due “face to face” clamorosi tra le punte e il numero uno vadese e l’azione del definitivo e meritato 2 a 0. Detto questo e raccontata la 15 esima sconfitta stagionale subita su 21 match disputati (la sintetizzerei in un buon galoppo di allenamento di una squadra virtualmente già in C con un’altra in avvicinamento all’Eccellenza) bisogna pensare all’immediatezza. Nonostante le avvisaglie funeste al vituperato summit convocato per lunedì allo stadio il patron non si è presentato e questo credo sia da essere considerato un aspetto positivo.I prossimi due impegni (mercoledì fuori con il rinnovato Borgosesia e domenica in casa col Saluzzo) non si possono sbagliare e pertanto mi sembra utile mantenere la massima concentrazione e cercare di ritonificare l’ambiente a cui le disparità di vedute tra “padre e figlio” seppur lecite non fanno certo bene in un momento così delicato. Vedremo se si insisterà con il 4-2-3-1, un modulo anti salvezza, che permette agli avversari di introdursi con agilità tra le fila o se invece si proverà finalmente a giocare più stretti e corti con 2 linee compatte a 4 e soprattutto con la voglia di lottare su ogni pallone. Segnare ai bianco granata del neo mister Rossini non dovrebbe essere un problema (peggior difesa del torneo alla pari con il Vado a quota 38 ma con due partite in meno) mentre non subire potrebbe rivelarsi più difficile vista l’assenza per squalifica del capitano metronomo Taddei, un tassello pregiato del puzzle rossoblù che seppur non stia entusiasmando rimane pur sempre il perno del centrocampo. Come e da chi verrà sostituito potrebbe essere la chiave vincente di un incontro decisivo per entrambe le contendenti. Si sbaglia completamente a non voler mai prendere in considerazione dati e statistiche, sempre che si sia in grado di saperli interpretare. Nel “Borgo” ad esempio milita un certo Simone Bramante ala monzese classe 98 già giunta a 8 centri che bisognerà francobollare degnamente per intenderci come hanno fatto i difensori del Benevento con il super attacco della Roma. Col Vado sono andati a nozze Chessa, Cocuzza, Sylla, Buso, Romano, Santonocito, vale a dire i primi 7 cannonieri del campionato. Vogliamo farci un pensierino sopra o si tratta solo di “coincidenze”, come dice Pinuccio a Striscia.I “numeri” contano eccome e serve leggerli bene se si vuole accrescere le nostre potenzialità. A.A.A. riscossa cercasi.