Lazio: ecco la posizione del club dopo i deferimenti per il caos tamponi

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E’ spettato a Roberto Rao, portavoce del presidente Claudio Lotito, parlare al sito ufficiale della Lazio circa il deferimento del numero uno del club. La Lazio ha diramato una nota ufficiale circa la richiesta di deferimento per alcuni tesserati biancocelesti da parte del Tribunale Federale. Ecco il testo del comunicato :
Con riferimento alla richiesta di deferimento al Tribunale Federale del presidente Claudio Lotito, del responsabile sanitario dott. Ivo Pulcini e del medico sociale coordinatore prof. Fabio Rodia per violazione dei protocolli sanitari in materia di COVID-19, il portavoce del presidente, Roberto Rao, precisa che:
«Si tratta di una questione relativa all’interpretazione delle norme che riguardano la disciplina che governa la materia del COVID-19, sia sotto il profilo dell’onere di comunicazione all’autorità sanitaria sia sotto il profilo dell’interpretazione applicativa di alcuni parametri dei protocolli sanitari. Rimaniamo in attesa che venga fissata l’udienza per la trattazione dinanzi al tribunale federale, nel rispetto dei termini previsti dal codice.
Confidiamo nella giustizia sportiva, che si esprimerà nelle sedi preposte – conclude Rao -, affinché venga ristabilita la corretta ricostruzione dei fatti e venga riconosciuta la totale estraneità rispetto agli addebiti contestati»

Come noto, tanto per fare chiarezza, le possibili violazioni del protocollo federale riguardano principalmente la mancata comunicazione della positività alla Asl di Ciro Immobile dopo il tampone positivo della Synlab (il laboratorio scelto dalla UEFA) del 26 ottobre (prima della gara di Champions con il Bruges) e del 2 novembre (prima della sfida con lo Zenit), data in cui era “debolmente positivo” anche per il test del laboratorio di Avellino.La seconda è legata al mancato rispetto dell’isolamento di 10 giorni previsto in queste circostanze: Immobile era presente all’ allenamento con il gruppo a cui è seguita la partenza con un volo per Torino il 31 ottobre (5 giorni dopo la positività), la gara contro i granata e le sedute di allenamento a Formello.C’è poi il capitolo Avellino, con le indagini coordinate dal Procuratore aggiunto Vincenzo D’Onofrio per fare chiarezza sulle difformità nei risultati dei tamponi Lazio e non solo. Ad esempio, andava chiarito chi dovesse avvisare la Asl: la Lazio ha sempre sostenuto che spettasse a Futura Diagnostica, mentre il laboratorio, facendo parte di un’altra regione, ha replicato che toccasse al club avvisare la Asl di appartenenza.