ALASSIO- E’ in acqua nella “Baia del Sole” la flotta dei Dragoni che si sta battendo da oggi fino a domenica per la conquista del titolo di Campionato Italiano.
Fra i favoriti ci sono il “6 Diva” di Mario Quaranta e Flavio Grassi, il “ Galatea II” di Giuseppe La Scala e Roberto Benedetti e “Balthasar” di Giovanni Straquaneo e Luca Strafforello. Non sono da meno “Fafnir” di Alberto Marconi ed Albino Fravezzi e “Le Monelle” di Claudio Valtulini con Tomaso Chieffi e Vittorio Zaoli. Fra i concorrenti da segnalare anche due imbarcazioni inglesi “Fever” con Klaus Diederichs e Diego Negri e “Johoinoi” con Dimitri Bondarenko e Nicola Poljakov.
Ad organizzare l’evento è il Cnam Alassio con la collaborazione della Marina di Alassio e del Comune. La stagione velica malgrado la Pandemia dopo questo evento prevede numerose altre importanti manifestazioni.
“Dopo i Dragoni – spiegano al Cnam- sarà la volta del Campionato zonale classe Laser il 20 e 21 febbraio, mentre dal 27 febbraio al 2 marzo i riflettori si sposteranno sugli Optimist per il tradizionale Meeting della Gioventù e per l’innovativa formula della Coach Regata”.
Il tradizionale appuntamento internazionale con l’ Altura è previsto nel fine settimana dal 19 al 21 marzo.
Dal 14 al 16 maggio Alassio ospiterà invece la prima edizione del Trofeo Luigi Carpaneda: schermidore italiano, vincitore di una medaglia d’oro e di una d’argento nella scherma ai giochi olimpici, ma anche appassionato velista e vincitore della “Three Quarter Ton Cup” con il suo celebre “Botta Dritta” nel 1981. Fu il Presidente della commissione Altomare della FIV e per cinque volte capitano della squadra italiana all’ Admiral’s Cup oltre che presidente onorario di Mascalzone Latino. Scomparso nel dicembre 2011 fu il primo sportivo in Italia a vincere due mondiali in due discipline diverse, fioretto e vela.
Il suo nome si lega a quello della Classe velica Smeralda. Si tratta di una barca da 8 metri e 88 che German Frers disegnò nel 1992, riprendendo per molti versi elementi tipici di uno dei suoi capolavori progettuali, Il Moro di Venezia, che in quell’inizio di decennio stava facendo volare un equipaggio italiano a sfiorare la Coppa America (primo equipaggio non anglosassone della storia a vincere una regata di America’s Cup) e teneva milioni di appassionati incollati davanti allo schermo televisivo.
La classe, sapientemente organizzata, ha sede a Monte Carlo, dove è diventata una delle icone dello Yacht Club de Monaco. Con in mare sempre almeno una dozzina di imbarcazioni, la stagione della classe Smeralda si inaugurerà nelle acque del Principato con la Primo Cup e da quest’anno farà tappa a maggio anche ad Alassio.
CLAUDIO ALMANZI