SAN CRISTOBAL- L’ inossidabile Osar Sevilla si è aggiudicato la quarta tappa della Vuelta al Tachira ed è balzato al comando della classifica generale della prestigiosa Vuelta Grande de America.
Bene si sono comportati nella cronometro due ciclisti della Androni Giocattoli Sidermec (guidata a Gianni Savio) Jhonatan Restrepo e Daniel Munoz che si sono piazzati al quarto e quinto posto, dietro a Sevilla, Vargas e Galviz.
Per gli italiani invece anche ieri giornata negativa: nessuno nei primi quindici sia nella tappa che in classifica. Dopo la vittoria di Matteo Malucelli nella tappa di apertura il venezuelano Roniel Campos ha vinto la seconda e la terza tappa conquistando la maglia gialla che ha perso ieri dopo la crono dove ha ceduto due minuti esatti a Sevilla.
Il campione spagnolo ora è in testa con una minuto e mezzo su Campos e più di tre minuti su Walter Vargas.
Oggi è in programma la quinta tappa di 147 chilometri con due gran premi della montagna, due traguardi con bonificazione e due traguardi voltanti. Si tratta di un’altra tappa impegnativa dove per i ciclisti italiani che puntano soprattutto alle volate sarà difficile trovare spazio.
Oscar Sevilla ( che oggi corre per il Team Medellin) nella sua lunga carriera ha ottenuto più di cento vittorie ed ha vestito più di cento maglie di leader nelle corse a tappe a cui ha partecipato, vincendo importanti eventi come la Vuelta Asturias nel 2006, la Route du Sud nel 2007, il Clasico RCN nel 2008, la Cascade Classic, la Vuelta Cundinamarca e la Vuelta Cihuahua nel 2009, il Giro del Messico e la Vuelta Antioquia nel 2010, l’ International do Cafè e la Vuelta Antioquia nel 2011, il Giro del Messico ed il Clasico Rcn nel 2012, il Tour do Rio nel 2013 e nel 2014, il Clasico Rcn nel 2016, la Vuelta della Comunidad de Madrid nel 2017, la Vuelta San Juan nel 2018 ed il Giro del Cile nel 2019.
La Vuelta al Tachira che Sevilla ora guida con un bel margine di vantaggio manca al suo prestigioso palmares: c’è da scommettere che il campione spagnolo ce la metterà tutta per aggiungere questo trofeo nella sua già ricca bacheca.
CLAUDIO ALMANZI