La chiamano nobile arte perché, pur facendo a pugni su un ring, ha contenuti etici come il rispetto, la lealtà, l’onore. La nobile arte e’ il pugilato, una delle discipline sportive più antiche, che ha fornito personaggi diventati culto, ripresi dalla cinematografia e dal teatro. Il pugilato, grazie al quale tanti minori sono fuggiti da una vita pericolosa, fuori dai confini della legge. E quanti ragazzi, oggi diventati padri di famiglia, ringraziano istruttori e società che gli han permesso di diventare adulti, sfogando la rabbia contro un guantone. Eppure, quasi da non crederci, il pugilato e’ vietato ai minori, almeno in alcune importanti Apple. Non ci credete? E allora, soltanto per fare un esempio andare su Dazn e cliccate su un evento pugilistico. Vi verrà chiesto un Pin ed un codice per dimostrare che avete superato i 14 anni. Il pugilato messo alla pari con i film a luci rosse o dal contenuto violento. Un affronto per coloro che, anche nelle nostre zone, hanno educato tanti ragazzi implorando i media di trasmettere più boxe. Se si vieta la visione del pugilato ai minori, allora stessa sorte dovrebbe toccare al football americano o all’ hockey su ghiaccio, soltanto per citare due discipline. Patrizio Oliva, campione olimpico, non ci poteva credere ad un divieto del genere”Pazzesco, pensate che io ho composto un testo teatrale dove raccontiamo le storie di tanti ragazzi che, grazie al pugilato, sono usciti da situazioni terribili”. E allora invitiamo, tramite questo sito che segue ed ama lo sport, i dirigenti liguri del pugilato a protestare contro una decisione che fa sembrare la boxe uno sport violento e senza cuore. Il pugilato, chiamato a recitare un ruolo importante quando la pandemia sarà un ricordo, merita rispetto e onore. Lo dice chi, come chi scrive, ha conosciuto dirigenti e pugili dotati di grande umanità e soprattutto di una grande passione. E che non meritano di essere trattati come coloro che educano delle persone ai limiti della legg