Presidenza Figc : la Lega di Serie A converge su Gravina

0
312

Siamo oramai in vista delle prossime elezioni della Federcalcio e la Lega Serie A converge sul presidente uscente Gabriele Gravina. Lo ha deciso nell’ ultima assemblea dei club. “La Lega di Serie A, preso atto delle singole designazioni consegnate direttamente all’attuale presidente della Figc, si è espressa a favore della sua candidatura, manifestando grande apprezzamento per il lavoro svolto fino ad ora”, ha dichiarato in una nota il presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino. Le elezioni federali sono in programma a Roma il 22 febbraio. La corsa per la presidenza della Figc è dunque iniziata ufficialmente. Durante il Consiglio federale della Figc, il presidente uscente Gabriele Gravina aveva annunciato ai consiglieri (in presenza oltre a Gravina c’erano Lotito, Sibilia e Dal Pino, con gli altri esponenti collegati da remoto) la data delle prossime elezioni: il voto per il nuovo presidente, come anticipato da Repubblica, si terrà il prossimo 22 febbraio all’Hotel Cavalieri Waldorf Astoria. Al centro del vertice  c’era anche la rimodulazione del budget 2020 e alcune modifiche regolamentari da approvare in vista della prossima stagione. Gravina non si è mai sbilanciato sulla sua possibile ricandidatura: “Per la mia candidatura deciderò io, non posso impedire una eventuale candidatura alternativa. Se le componenti ritengono che un certo tipo di lavoro debba essere portato avanti, andrò avanti. Se dovessi percepire che non c’è condivisione sul percorso tracciato non ho nessuna voglia di ricoprire quel ruolo. Io metterò sul piatto della bilancia quello che è stato fatto per recuperare dignità non solo sotto il punto di vista delle competizioni sportive. Non capisco perché se l’Italia sbaglia con la Svezia Tavecchio deve andare via e invece quando le cose vanno bene deve esserci un’alternativa al presidente”. La posizione del presidente è chiara: “Se qualcuno vuole cercare un sostegno come candidato alternativo lo faccia, vedremo chi sta da una parte e chi dall’altra. Le strumentalizzazioni fanno parte del gioco. Non mi piacciono i leoni da tastiera, quelli che fanno i fenomeni sulle chat e che in sede istituzionale non hanno coraggio di dare il loro contributo”.