La clamorosa lite nell’ex casa felice della favola Atalanta

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La rottura tra Gian Piero Gasperini ed il Papu Gomez ha dell’incredibile ed è iniziata con un cambio di posizione dell’argentino (diremmo quindi a causa di un dissidio tattico). Più vicino alla porta e con meno possibilità di inventare per i compagni, come piace a lui. L’intenzione del tecnico dell’Atalanta era quella di non fargli sprecare troppe energie per via dei tanti incontri ravvicinati. Ma il Papu non si sentiva libero di esprimersi e quindi la sua frustrazione è sfociata poi nel duro confronto a fine primo tempo contro il Midtjylland in Champions League. Il cambio di ruolo di Gomez è quindi al centro del diverbio con Gian Piero Gasperini. È questo il motivo che pare insanabile di una frattura che stenta a cicatrizzarsi e che ha trovato nell’ultima uscita social dell’argentino, un vero e proprio punto di non ritorno in questa vicenda. Un addio a gennaio sembra essere scontato, ma pensare che tutto sia nato solo da alcune indicazioni tattiche del Gasp nei confronti di Gomez, rende la vicenda ancora più incredibile. Tutto parte dalla convocazione dell’Argentina per il fantasista dell’Atalanta che in poche settimane risente moltissimo a livello fisico dei tanti spostamenti per i diversi viaggi. Il Papu non riesce più ad allenarsi come un tempo quando, fuori dalla liste dei convocati durante le soste per le Nazionali, ne approfittava per ricaricare le pile a Zingonia con Gasperini e prepararsi al meglio al rientro. Contro il Napoli e nelle altre sfide successive, si è visto molto bene come i Nazionali dell’Atalanta abbiano risentito delle fatiche per gli impegni in Nazionale. Come lo stesso Gomez, a cui Gasperini, proprio per non fargli sprecare ulteriori energie, ha dato una posizione più avanzata. È l’inizio della fine con la frustrazione del Papu per un ruolo a lui non congeniale e la rabbia sfociata poi in quel famoso confronto nell’intervallo di Champions League contro i danesi del Midtjylland. Papu Gomez ha sempre giocato in questa stagione, ma nel 3-4-1-2 o 3-4-2-1, l’argentino non sempre ha mantenuto intatta la sua posizione da trequartista nel sistema di gioco dell’Atalanta. Nello scacchiere tattico di Gasperini, il tecnico dei bergamaschi gli ha cucito addosso una posizione da trequartista mascherato, meno ‘tuttocampista’ e più seconda punta con compiti ben precisi in fase di realizzazione. Un ruolo in cui il Papu non si è mai trovato a suo agio data la sua capacità di prendere palla e inventare per i compagni con la sua tecnica. Ma Gasperini l’ha fatto solo per garantirgli una tenuta fisica migliore, che non gli facesse risentire della fatiche dovute al tour de force di gare ravvicinate tra campionato e Champions League. Ma il Papu non sentiva di potersi esprimere al meglio e la sua frustrazione è poi sfociata nell‘intervallo della sfida contro il Midtjylland in Champions League dove il confronto tra Gasperini e Gomez sarebbe stato accesissimo tanto che nemmeno la mediazione di Percassi a Zingonia ha potuto risanare la rottura. Ieri le parole dell’argentino su Instagram hanno praticamente fatto intendere come la società abbia deciso di sacrificare il Papu in questa vicenda per non rischiare di intaccare gli equilibri di uno spogliatoio che dovrà rimanere concentrato. In palio ci sono i tanti punti persi in campionato da recuperare e soprattutto gli ottavi di finale di Champions League contro il Real Madrid di Zinedine Zidane.Marino Lazzarini, presidente del club Amici dell’Atalanta, quale portavoce dei tifosi nerazzurri ha commentato: «È triste. Comunque vada a finire, sarà una macchiolina sull’era più felice della nostra storia. La realtà è che nessuno può sapere con certezza cosa sia successo tra Gasp e Papu. L’unica cosa sicura è che il rispetto dei ruoli in una squadra, così come in un’azienda, deve rimanere uno dei punti cardini per il successo della stessa. Mi sembra una frattura netta. Il post social del Papu, poi, sa tanto di addio. Gli farei solo un appunto: a noi bergamaschi piacciono le cose dirette, non puoi dire che farai sapere la verità quando te ne andrai. O parli subito o taci ».