Bilancio Italia del 2020 su strada. Ok le vittorie male nelle classiche

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L’ ITALIA SI CONSOLA CON IL PRIMATO DELLE VITTORIE
GENOVA- In una stagione del tutto straordinaria, con centinaia di corse saltate, o annullate per la Pandemia, il ciclismo italiano è riuscito tuttavia a conservare il primato (che detiene ininterrottamente dal 2014) del movimento che ha ottenuto nel 2020 il maggior numero di vittorie (alla fine sono state ben 48). Dietro all’ Italia in questa particolare classifica ci sono Francia (46), Belgio (44), Colombia (34), Australia e Germania (33), Polonia (29), Olanda (28), Slovenia (22) e Gran Bretagna (20).
Una magra consolazione in quanto nei grandi giri e nella corse monumento nessun corridore italiano è riuscito a salire neppure sul podio. E neanche è riuscito a farlo nelle corse a tappe di secondo livello.
A livello individuale il plurivincitore è stato invece Arnaud Demare con 14 successi, davanti a Primoz Roglic (12), Tadej Pogacar e Remco Evenerpoel (9). Seguono Pasckal Ackermann (ad 8) con Filippo Ganna, primo degli italiani a quota sette vittorie insieme a Caleb Ewan, Sam Bennet e Stanislaw Aniolkovsky.
Gli altri italiani plurivincitori sono risultati Diego Ulissi (5), Giacomo Nizzolo (4), Jakub Mareczko (3), Matteo Moschetti, Luca Wackermann, Niccolò Bonifazio, Andrea Bagioli, Andrea Guardini e Luca Colnaghi (2).
Nella classifica individuale Roglic ha raggiunto 3004 punti e guida il ranking davanti a Pogacar (2044), Van Aert (1702), Fuglsang (1308), Van der Poel (1264), Alaphilippe (1247), Demare (1236), con Diego Ulissi, primo degli italiani a quota 1191. Seguono Porte (1185), Carapaz (1130), Almeida (1114), Martin (1026) ed Ackermann (1001).
Più indietro il campione del mondo a cronometro Filippo Ganna (19esimo con 854 punti), Nibali (27°, con 757), Nizzolo (29° con 737), Vendrame (69°, a 445), Masnada (74°, 412), Bettiol (79°,390), Bagioli (86°, 377), Trentin (91°, 370), Caruso (95°, 365), Ballerini (98°, 353) e Ciccone (99°, 352).
Infine la classifica che somma i punteggi ottenuti dai ciclisti durante l’anno vede in testa la Francia con 7.602 punti, davanti a Belgio (6776), Slovenia (6403), Italia (5898), Australia (5286), Spagna (4894), Olanda (4786), Colombia (4507), Germania (4415) e Danimarca (4362).
Una stagione zoppa alla fine nella quale in pratica i giorni di gare sono stati solo 130 e tanti grandi appuntamenti sono saltati con gravi danni per le società organizzatrici, le squadre ed i ciclisti ai più diversi livelli.
Per il 2021 si spera invece di riuscire a superare il Covid e di tornare nuovamente ad un calendario di ampio respiro ed articolato con le gare distribuite nei tradizionali otto- nove mesi in cui da sempre si sono svolte le competizioni ciclistiche dal Dopoguerra fino a ieri.
Altra speranza infine è quella di trovare finalmente l’ erede di Vincenzo Nibali il campione siciliano che negli ultimi anni è stato l’unico a darci soddisfazioni nelle corse a tappe.
CLAUDIO ALMANZI