Il rugby riparte, ma è opportuno giocare?

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La Federazione Rugby ha definito l’attività per il prossimo anno, con partenza dei campionati al 15 di novembre.

Il Rugby Savona si è trovato in un girone a 12 squadre, divise su 5 regioni: Liguria con Amatori Genova, Union Riviera e Savona; Valle d’Aosta con Stade Valdotain, Piemonte con Rugby San Mauro, Amatori Novara, Amatori Verbania, Rivoli e Cuneo Pedona; Lombardia con CUS Pavia infine Emilia Romagna con Rugby Noceto e Lyons Piacenza.

Difficile dire che la scelta federale abbia generato euforia; lo scorso anno si avevano due fasi a sei squadre, la prima di scrematura (con compagini relativamente vicine) e la seconda più ampia ma di livello superiore. Giocare in cinque regioni diverse potrebbe portare a pesanti problemi, non ultimo una sospensione immediata in caso di blocco della mobilità fuori dalla propria regione.

A questi temi squisitamente tecnici però la riflessione che il Rugby Savona ha innescato al proprio interno è di un livello più alto.

Nonostante la voglia di giocare sia tantissima e il lotto degli avversari disperso ma di buon livello, il tema che viene discusso è piuttosto se, visti i tempi, abbia senso rischiare anche solo un contagio all’interno del sodalizio con le conseguenze del caso.

La società mette in campo quattro squadre ( serie C, Under 16, 14 e 12) più il minirugby ( Under 10,8 e 6) per un giro coinvolgente un centinaio di famiglie; per quanto il Savona segua scupolosamente le regole emanate dalla federazione non è impossibile che si debba registrare un contagio, magari neppure sorto dall’attività sportiva specifica. In questo caso tutti dovrebbero entrare in quarantena, con conseguenze facilmente immaginabili per lavoro, scuola e relazioni.

Come in primavera il Rugby Savona chiuse l’attività sportiva volontariamente e in anticipo sulle decisioni federali, allo stesso modo ci si interroga oggi se sia opportuno partire con le competizioni sfidando rischi che in un contrappeso fra divertimento/passione e Lavoro/vita reale in una logica da tempi eccezionali fa pendere la scelta sicuramente verso le attività indispensabili.

In attesa degli eventi sicuramente questa istanza verrà portata in comitato regionale, gestore delle competizioni giovanili.