“Lo sport non può essere emarginato come lo è adesso con le nuove disposizioni contenute nel Dpcm del 24 ottobre”. Lo dichiara il presidente del Centro Nazionale Luigi Musacchia che aggiunge: ” siamo contrari alle chiusure che penalizzano un settore essenziale per la vita del Paese, essenziale per la salute ma anche per l’economia. In questo modo si rischia davvero il collasso dell’intero sistema assestando un colpo mortale.
Le palestre e le piscine, che sono la casa di numerosissime attività sportive, offrono non solo la possibilità di allenamento agli atleti ma hanno anche funzione primaria per lo stato di benessere psico-fisico e, per questo, sono un patrimonio sociale imprescindibile. La chiusura decisa dal Governo ci fa dire che non ci stiamo per diverse ragioni. In primo luogo perché alle società era stato chiesto di regolamentare le aree, mantenere le distanze, igienizzare gli ambienti. Tutto questo è stato, nella gran parte delle strutture italiane, realizzato come i tanti controlli effettuati dai Nas nell’ultima settimana hanno dimostrato.
Per rispettare tutti i protocolli, club e associazioni hanno investito cifre notevoli dei loro esigui bilanci finiti in profondo rosso durante il lockdwon e adesso tutto questo non solo è stata vanificato ma addirittura cancellato senza alcun rispetto”. Conclude il numero uno della Libertas Nazionale: “da ultimo, infine, non si comprende la scelta della chiusura di palestre e piscine dove è stato dimostrato che il contagio è praticamente nullo.
Per questi motivi chiediamo al Governo di rivedere la decisione per permettere di proseguire in attività che sono determinati per il sistema Italia, per la salute dei suoi cittadini e per il mondo dello sport di base che, altrimenti, rischia di non riaprire più”.
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