Serie C: dopo lo stop, da risolvere il nodo sulla quarta che dovrà andare in B

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In sintesi questo è ciò che dovrebbe avvenire in terza serie.Monza, Reggina e Vicenza promosse come prime. Ma la chiusura anticipata del campionato decretata dall’Assemblea della Lega diretta da Ghirelli, in attesa di essere approvata in Consiglio Federale, rischia di innescare nuove controversie. Duri comunicati di protesta di Bari, Reggiana, Carrarese e Ternana.L’Assemblea di Lega Pro ha certificato oltre alla chiusura del campionato di Serie C anche un’evidente spaccatura tra chi ritiene chiuso il torneo e chi invece intende proseguirlo con la disputa dei playoff. Tenendo conto che la proposta non è vincolante in quanto le materie relative a promozioni, retrocessioni e ripescaggi, in deroga alle normative di inizio stagione, possono essere deliberate in via definitiva solo dal Consiglio Federale. Ma è normale attendersi una vera e propria tempesta di ricorsi contro l’eventuale accoglimento della decisione assembleare che vedrebbe in questo momento il Carpi del presidente Stefano Bonacini promosso in Serie B quale migliore seconda insieme alle tre prime Monza, Vicenza e Reggina. In maniera spontanea si è costituito un fonte compatto del no che ha visto Bari, Reggiana, Carrarese, Padova, Ternana contestare pubblicamente le scelte dell’Assemblea in call conference. La quale già si era spaccata al suo interno al momento della votazione su quest’unica questione con 23 favorevoli, 16 contrari e 17 astenuti.La Lega aveva considerato il Carpi come migliore seconda utilizzando il criterio del quoziente punti sulle gare disputate che aveva visto gli emiliani in vantaggio sulla Reggiana di quattro centesimi (52 punti in 26 per il Carpi, 55 punti in 27 gare per la Reggiana e più indietro il Bari con 60 punti in 30 gare. Un metodo che, per esempio, in Francia ha escluso il Lione dalla Champions League dopo la chiusura anticipata del campionato. In realtà, l’unica via d’uscita da un tunnel che conduce dritto a contenziosi giudiziari per l’intera estate e anche oltre, certamente sarebbe mantenere inalterato il format del campionato di Terza serie che prevede di stabile la quarta promossa in Serie B attraverso i play off. Non a caso richiesta avanzata non solo dalle due escluse dal metodo Ghirelli avallato a maggioranza seppur relativa e di misura dell’Assemblea, ma dalle numerose società che si vedrebbero preclusa la possibilità di arrivare alla promozione attraverso gli spareggi di fine stagione. Inutile sottolineare che per poter partecipare alla coda stagionale di competizioni sarà indispensabile il rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza previste dal disciplinare medico-scientifico preparato dalla Figc e in via di approvazione con ulteriori adempimenti dalle autorità governative. Le società che non si dovessero adeguare o non in grado di sostenere l’impegno economico (si è parlato di una cifra che va da poche decine di miglia di euro a un massimo di 300 mila secondo la presidenza di Lega Pro) sarebbero automaticamente considerate rinunciatarie ed escluse.L’ultima parola spetterà al Consiglio Federale, anche se le dichiarazioni distensive dopo l’Assemblea dello stesso Ghirelli non hanno escluso, nonostante la votazione, l’ipotesi dei playoff. Un finale che andrebbe incontro alle richieste di Bari (durissimo il comunicato del presidente Luigi De Laurentiis dopo la delusione  per l’esclusione ritenuta ingiusta in quanto i pugliesi ritenevano di dover essere promossi per il maggior numero di punti conquistati sul campo) e della Reggiana che chiedeva di escludere dal computo complessivo dell’intera ultima giornata di campionato che aveva visto la squadra di Alvini pareggiare a Gubbio, mentre il Carpi non aveva giocato nella difficile trasferta di Salò, città chiusa in extremis dall’autorità governative per l’esplosione della pandemia. Non ha mancato di far sentire la sua voce anche la Carrarese seconda nel girone A dominato dalla corazzata Monza di Berlusconi e Galliani. I sostenitori degli spareggi promozione come da format, tra l’altro, sostengono che sui tempi della disputa dei play off non c’è un limite perentorio, non essendo una competizione condizionata dagli impegni europei che hanno visto l’Uefa porre il limite del 2 agosto alla Serie A. In C nulla osta impedirebbe di scendere in campo anche oltre questa data come ha chiesto la stessa Serie B con il presidente Balata per portare a termine la stagione ed evitare un pericoloso default economico. Adesso spetterà a Gravina l’ultima parola.